Lo Scultura Volo Di Luce crea per lo scultore italiano Bruno Luzzani é un inno alla vita.

Nata per ricordare la tragica e drammatica scomparsa di un uomo e di ciclista, qquesta scultura esprime il senso di una vita sublimata, come é sublimata la vita di chi ha donato tutto se stesso all’ideale in cui fermamente credeva.

La forma é soffio di vita che si libra nel cielo terso. Come se Fabio continuasse a scivolare giù dai sentierie a inerpicarsi sui tornanti del cielo. Ma materia esalta il gioco di luce quasi volesse esprimere la serenita di un sorriso, il sorriso di Fabio Casartelli, indelebilmente scolpito nel cuore di chi lo ha amato e conosciuto.

La scultura diviene infatti un simbolo del ciclismo : é segno ideale in cui, come in una sorta di catarsi, si imprimono e al tempo stesso si sublimano lo sforzo, la passione, la fatica, il sudore di ogni ciclista di ieri, di oggi e di domani

La scelta del marmo della Garfagnana (Lucca) non é stata casuale. E’ la materia dell’arte classica italiana e Il marmo é vita. E’ nobiltà, purezza e armonia. Sono stati scelti due tipi di marmo estratti dalle famose cave toscane di Carrara.

. il marmo bianco P Campaccio : materiale di una purezza eterea, senza difetti, senza venature.

. il marmo grigio Bardiglio Imperiale : materiale che esalta, nel contrasto, le qualità del bianco.



La scultura rappresenta una grande ruota Bianca, sorretta da un panneggio. La ruota lascia un solco nel

basamento in marmo grigio e rompe la base.

Il gruppo scultoreo, é forma dinamica, vuole protendersi oltre il contigente verso l’eterno.

 

Alla parte posteriore è un ruota lenticulaire, mostra anche il nome ed il logotipo della squadra di Fabio (Motorola Cycling Team), ricordo di un legame sportivo-professionale e umano. Da questa parte il panneggio si scioglie in bandiera, la bianca bandiera coi cinque cerchi, a ricordo della medaglia d’oro

ai giochi olimpici di Barcellona 1992.

E’ questa la parte dei ricordi terreni, delle gioie e delle sconfitte, delle corse e degli affanni.



Il lato destro é una ruota a raggi, La ruota classica della bicicletta, quella che dura nel tempo, La ruota si adatta a rappresentare la raggiera celeste, o la raggiera della Spirito. E’ questo infatti il regno spirituale

dell’infinito, dell’eterno, della vit ache dura oltre la morte in una nuova dimensione sublimata.

si rende viva la certezza che Fabio continua a correre lungo le strate del cielo. E’ infatti il panneggio, che sorregge la ruota, da questa parte si slancia indefinitamente in un’ala celeste.

La ruota nel suo complesso crea nel basamento in marmo grigio una lacerazione, segno della tragicità di una vita recisa cosi presto, lungo la tappa più difficile e spettacolare del Tour de France 1995.



Sulla base si collocano anche i segni più individuali, irripetibili della vita di un uomo : il nome, la nascita e la morte.

Sempre rispettando le forme della circolarità questi dati sono volutamente semplici ed essenziali, come semplice ed essenziale é stata la vita del giovane campione comasco.

A sinistra, nella parte del contingente e dell’effimero umano, il nome e cognome e l’anno di nascita.

A destra, nella parte del regno spirituale, l’anno della morte e dalla rinascita a una nuova vita nello Spirito.

Proprio da questa parte, grazie alla collaborazione e ai calcoli astronomici di Danilo Fioretti, viene collocata una meridiane che si sovrappone all’incisione dell’anno : essa ogni giorno segnerà l’ora di Mezzogiorno (La tragica ora della scomparsa di fabio) e poi segnerà lo scorrere del giorno fino al tramonto.

La meridiana, nella sua naturalezza, scandisce il passare del tempo rubando ogni giorno un raggio all’eternità



Dall’altra parte, in prossimità del nome, grazie sempre ai calcoli astronomici di Danimo Fioretti, é prodotto un foro, che sarà penetrato ogni anno il 18 lugio per proiettarsi poi sul terreno, come se Fabio fosse sempre presente nel luogo in cui la sua vita terrena si é trasformata in volo di Luce.